Il centro storico

Il centro storico di Gradisca, di forma vagamente pentagonale, deriva dalla struttura della città fortificata costruita dalla Repubblica di Venezia tra il 1479 e il 1499.

Le mura sono ancora integre per buona parte del perimetro. Solo il lato sud-occidentale è stato abbattuto alla metà dell'Ottocento. Al posto dei vecchi bastioni sono stati creati vasti parchi che tuttora conferiscono un particolare fascino alla cittadina.

I Veneti perdettero abbastanza presto la fortezza di Gradisca. Infatti già nel 1511 fu attaccata e conquistata dagli Austriaci di Massimiliano I e da allora rimase sotto gli Asburgo per oltre quattro secoli. Entrò a fare parte del Regno d'Italia nel 1918, alla fine della prima guerra mondiale.

Nel tempo Gradisca, pur mantenendo la sua funzione militare, ha assunto sempre più il carattere di un centro residenziale. Il periodo di massimo splendore si può ricondurre al periodo in cui fu capoluogo di una contea principesca (1647-1717) in seguito alla vendita del territorio fatta dall'Imperatore Ferdinando III - indebitato per le spese della guerra dei trent'anni - alla famiglia stiriana dei principi Eggenberg. Quando la linea maschile di questo casato si estinse, nel 1717, Gradisca tornò ad appartenere direttamente all'Impero.

Una passeggiata nel centro storico permette di cogliere il prestigio goduto dalla città nei tempi passati, quando diverse famiglie aristocratiche della zona scelsero di costruire qui delle eleganti residenze.

L'assetto viario di Gradisca è piuttosto originale e rispecchia il tracciato fissato in origine dai Veneziani per le esigenze militari. Le vie infatti si incrociano ortogonalmente secondo lo schema dell'accampamento romano. 

Ricorda le origini venete anche il fatto che le strette vie di collegamento dei quattro assi principali si chiamano ancora “calli”. 

Gli edifici rimasti dall'epoca del governo della Serenissima sono due: la Chiesa della B.V. Addolorata, già chiesa dei Serviti, costruita nel 1481 durante i lavori della fortezza, e la Casa del Provveditore Veneto, oggi sede di un' Enoteca. 

Quasi tutti gli altri palazzi furono costruiti tra Seicento e Settecento, sotto il governo dei principi Eggenberg e dietro impulso di un capitano di valore come il conte Francesco Ulderico della Torre, che fu anche ambasciatore imperiale a Venezia e si distinse per capacità politiche e amministrative.

 

La via Ciotti conserva il maggior numero di palazzi nobiliari tra cui spiccano il Palazzo de Fin Patuna, Palazzo Strassoldo e Palazzo Torriani, voluto dalla famiglia della Torre e attuale sede del Municipio, caratterizzato da una scenografica facciata posteriore.

 

Anche la via Bergamas mantiene il volto austero del Seicento nel Palazzo de Comelli, ma rappresenta anche l’evoluzione successiva nel Duomo tardo barocco.

Merita raggiungere via Dante (dove sopravvivono molti portali e altri particolari architettonici su edifici molto trasformati), per vedere uno dei palazzi più interessanti del secolo XVII, il Monte di Pietà, voluto dal saggio Capitano Francesco Ulderico della Torre nel 1671 per proteggere i poveri dagli usurai. La grande statua che lo raffigura domina lo scalone del palazzo.

Sulla via Battisti, invece, si affaccia la piccola ma interessante Loggia dei Mercanti, un altro edificio costruito nell’interesse pubblico sotto il della Torre. Ospita una importante raccolta di lapidi che ricordano la fondazione della fortezza e i successivi sviluppi. Proprio di fronte si trova la più antica dimora di Gradisca, la Casa del Provveditore veneto

La stessa via vede allineati diversi palazzetti nobiliari dietro i quali restano nascoste le mura venete. 

Foto aerea di Gradisca risalente agli anni Ottanta. Dal volume Gorizia e la provincia isontina (ed. Provincia di Gorizia, 1987)

Le mura della fortezza veneta (secolo XV)

A sinistra la mappa della fortezza con i nomi dei torrioni superstiti della cinta veneta. Nella foto a destra il torrione della Marcella, che rappresenta il punto più avanzato verso il fiume Isonzo, che scorre a pochi metri di distanza.

Una passeggiata sulle mura

La passeggiata sulle mura venete inizia dalla via Ulderico della Torre dove si incontra il Torrione della Calcina. Proseguendo si arriva al Torrione della Marcella, la punta della fortezza veneta. Da qui si può scendere sotto le mura. Seguendo la cinta si passa sotto il Torrione della Spiritata e in lontananza si vede il Torrione del Portello. Occorre rientrare nel centro storico per raggiungere i due torrioni più grandi il Torrione di San Giorgio e il Torrione della Campana.


La Porta Nuova